7 cose di un Neurolanguage Coach che cambieranno il tuo modo di imparare una lingua

7 cose di un Neurolanguage Coach che cambieranno il tuo modo di imparare una lingua

29 July 2017 by Rachel Paling

TRANSLATED BY ONE OF MY AMAZING ADVANCED NEUROLANGUAGE COACHES BASED IN ITALY – MS. DANIELA BONVICINI

1. Un Neurolanguage Coach è certificato da un corso di formazione accreditato dall’ente statunitense ICF (International Coach Federation), per cui sa come collegare l’etica del Coaching e i relativi standard, competenze, modelli, definizione di obiettivi e azioni, così come i modelli di coaching, al processo di apprendimento di una lingua straniera.

2. Un Neurolanguage Coach promuove costantemente conversazioni di coaching attente alle dinamiche del cervello umano, attraverso la propria consapevolezza di come uno stato “attacca o fuggi” possa innescarsi quando si sta imparando una lingua.  Oltre a ciò, un NL Coach è anche in grado di riconoscere una sofferenza sociale o emotiva, nonché la xenoglossofobia, cioè la paura e l’ansia di parlare in una lingua straniera, e può guidare l’allievo in modo esperto attraverso queste reazioni impulsive.

3. Un Neurolanguage Coach porta costantemente nel processo di apprendimento una maggiore consapevolezza sul funzionamento del cervello umano: neuro-plasticità, neuro-genesi, differenza tra prestazione “pensata” e spontanea del cervello; come il nostro cervello apprenda per associazioni; i diversi stili di apprendimento; il viaggio dell’apprendimento; lo stato stazionario dell’apprendimento; apprendimento distanziato nel tempo; il sistema limbico; sofferenza sociale ed emotiva. Non perde mai la curiosità di conoscere sempre di più sul cervello e di mettere a disposizione dell’allievo queste informazioni ogniqualvolta sia possibile.

4. Un Neurolanguage Coach è sempre totalmente cosciente dell’efficacia del processo sulla minimizzazione dei costi, gestisce il processo stesso e ne tiene traccia; allo stesso tempo stimola l’allievo a rendersi autonomo nel proprio apprendimento e ad esserne responsabile, cosicché vi è un costante collegamento ai risultati e al raggiungimento degli obiettivi, ed una costante revisione dei progressi.

5. Un Neurolanguage Coach sa come utilizzare il coaching per l’apprendimento di lingue straniere senza libri; sa come tenere esperte conversazioni di coaching “amiche del cervello” su qualsiasi argomento di grammatica, trasformando la grammatica in conversazioni estremamente interessanti, vivaci, interattive, in conversazioni reali e personali che portano l’allievo costantemente a dei momenti “ah-ha”, ovvero ad esperienze di nuova e profonda comprensione.

6. Un Neurolanguage Coach comprende l’importanza di collegare la lingua madre a quella che si vuole apprendere ogniqualvolta sia possibile, di “scollegarle” invece ovunque ci siano false piste, aiutando l’allievo a creare dei ponti per sostenere la durata della memorizzazione e per creare nuovi collegamenti neuronali ogni volta che si impara qualcosa di totalmente nuovo.

Il Neurolanguage Coach provoca continuamente quelle associazioni e collegamenti. Sa infatti che i ricercatori hanno mostrato come il poter riutilizzare caratteristiche della nostra lingua madre quando si apprende una nuova lingua sia d’aiuto al nostro cervello. (Kirsten Weber, Morten H. Christiansen, Karl Magnus Petersson, Peter Indefrey, and Peter Hagoort. fMRI Syntactic and Lexical Repetition Effects Reveal the Initial Stages of Learning a New Language. Journal of Neuroscience, June 2016 DOI: 10.1523/JNEUROSCI.3180-15.2016)

7. Un Neurolanguage Coach sa bene come aiutare l’allievo a connettersi con la sua motivazione interiore e a mantenere tale motivazione durante tutto il processo di apprendimento, incoraggiandolo a diventare realmente autonomo in tale processo e ad attingere alle sue risorse, per aiutarlo ad ottenere un apprendimento più veloce ed efficace.

© 2024 Rachel Marie Paling

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